Omelia della Beatificazione

 
4 – Fratelli e sorelle, nell’ Eucarestia che celebriamo, l’ora del Figlio di Dio si fa ora della Chiesa, di un popolo nuovo che ha in Cristo la sua pietra angolare.
A questo popolo appartengono i tre giovani che la Chie¬sa eleva oggi alla gloria dei Beati: Marcel Callo, Pierina Moro¬sini e Antonia Mesina.
Tutte e tre sono laici, sono giovani, sono martiri!
Figli di questo nostro secolo, difficile ma appassionante, hanno condiviso l’ora del Figlio di Dio, rimanendo intimamen¬te uniti a Lui nel mondo. Con trepidazione e gioia li presentia¬mo al popolo cristiano e a tutti gli uomini di buona volontà come «germogli scelti» che il divino Agricoltore ha coltivato nel nostro tempo attraverso le loro famiglie; le loro associazio¬ni, specialmente l’Azione Cattolica e la J.O.C., attraverso il lavoro in casa e in fabbrica, attraverso il martirio.
Nella prima domenica del Sinodo, che s’è raccolto per ri¬flettere sul tema «Vocazione e missione dei laici nella Chiesa e nel mondo a vent’anni dal Concilio», acquista una singolare eloquenza il fatto che tre laici ottengano la gloria dei Beati. Li presentiamo a tutti come «fedeli laici», come giovani e co¬raggiosi «cittadini della Chiesa e del mondo», fratelli di un’u¬manità nuova, costruttori liberi e non – violenti di una civiltà pienamente umana, segno profetico della Chiesa del terzo mil¬lennio, resa «sale » del mondo grazie anche alla presenza di laici santi.

6 – Rallegratevi con me e con tutta la chiesa, voi fratelli e sorelle della diocesi di Bergamo, abitanti di Fiobbio e di Al¬bino, che siete venuti a Roma per la beatificazione di Pierina Morosini.
Sono in mezzo a voi le radici della sua religiosità. Cresciu¬ta in un ambiente di alta vita spirituale incarnata nella famiglia, la Beata Morosini ha seguito Cristo povero ed umile nella cura quotidiana dei numerosi fratelli. Avendo scoperto che «poteva farsi santa anche senza andare in convento», si è aperta con amore alla vita parrocchiale, all’Azione Cattolica ed all’aposto¬lato vocazionale. La preghiera personale, la partecipazione quotidiana alla Santa Messa e la direzione spirituale l’hanno portata a capire la volontà di Dio e le attese dei fratelli, a matu¬rare la decisione di consacrarsi privatamente al Signore nel mondo.
Per dieci anni ha vissuto le difficoltà e le gioie di lavoratrice in un cotonificio della zona, facendo i turni e spostandosi sempre a piedi. Le colleghe testimoniano la sua fedeltà al la¬voro, la sua affabilità unita al riserbo, la stima che godeva come donna e come credente. Proprio nel tragitto verso casa, trent’anni fa, si è consumato il suo martirio, estrema conse¬guenza della sua coerenza cristiana. I suoi passi però non si sono fermati, ma continuano a segnare un sentiero luminoso per quanti avvertono il fascino delle sfide evangeliche.

[Dall’omelia di Papa Giovanni Paolo II durante la Beatificazione di Pierina Morosini – Basilica di San Pietro, 4 ottobre 1987]